• 27 Gen

IV Domenica de Tempo Ordinario Anno B31 Gennaio 2021

4ª Domenica B Tempo Ordinario:

Un insegnamento nuovo, dato con
autorità


Fra le varie vocazioni, quella di profeta per il popolo di Dio è un delle più importanti e significative, perché il profeta è il portavoce di Dio. Il Signore prende tale l’iniziativa per guidare il suo popolo nel cammino della salvezza.

Ascoltiamo la Parola di Dio

Dt 18, 15-20: Mosè parlò al popolo dicendo: 15 “Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo
a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. 16 Avrai così quanto hai chiesto al
Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell' assemblea, dicendo: "Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. 17 Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. 18 Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. 19 Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. 20 Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”.

1Cor 7, 32-35: Fratelli, 32 io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; 33 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, 34 e si trova diviso! Così la donna non sposata,
come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. 35 Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate
fedeli al Signore, senza deviazioni.

Mc 1, 21-28: In quel tempo, 21 Gesù, entrato di sabato nella sinagoga [a Cafàrnao,] insegnava. 22 Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23 Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e
cominciò a gridare, 24 dicendo: "Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio". 25 E Gesù gli ordinò severamente: "Taci! Esci da lui". 26 E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27 Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!". 28 La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Meditiamo con lo Spirito Santo

Nella prima lettura, tratta dal Deuteronomio, vediamo il timore del popolo di Dio verso un contatto diretto e immediato con l’infinita maestà di Dio. Chiede perciò un intermediario. Il Signore acconsente a suscitare dei profeti che, in mezzo ai loro fratelli, riferiscano le parole che egli indicherà, perché tutti le ascoltino.

Il Signore, quindi, mai fece mancare al suo popolo profeti santi e veritieri. Il popolo, invece, sovente non li ascoltò e più volte li respinse, perseguitò e uccise. La stessa sorte riservò a Gesù Cristo, non solo il massimo dei profeti, ma anche Figlio Unigenito di Dio e unica, Parola di Dio vera e definitiva. Il Vangelo di Marco ce lo mostra mentre, nella Sinagoga di Cafarnao, insegna al popolo, guarisce un uomo e lo libera da uno spirito impuro. La folla è stupita: insegna con autorità che supera gli scribi e comanda agli spiriti impuri che gli obbediscono! La sua fama si diffonde ovunque.

La seconda lettura, tratta dalla prima Lettera di Paolo ai Corinti, mostra come il compito profetico fu svolto dagli Apostoli e dalla Chiesa, fin dal suo primo sorgere. Paolo insegna al nuovo popolo di Dio il modo di preoccuparsi, anzitutto, delle cose del Signore, e di piacergli.

Esso vale anche per noi. Infatti, quando ci preoccupiamo anzitutto delle cose del mondo, ci ritroviamo divisi. Quando, invece, anzitutto e soprattutto cerchiamo le cose del Signore, ci sentiamo sempre più uniti. Percepiamo, infatti, di santificarci sempre più nello spirito e nel corpo.

In qualsiasi condizione di vita ci troviamo, ciò che conta veramente è cercare di non deviare, comportarci degnamente e rimanere sempre fedeli al Signore.

Riflessione

Chi è il profeta che il Signore susciterà in mezzo ai fratelli?

Che cosa significa preoccuparsi delle cose del Signore e di potergli piacere?

Chi è che dà un insegnamento nuovo con autorità?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa

“O Padre, che nel Cristo tuo Figlio ci hai dato l’unico maestro di sapienza e il liberatore dalle potenze del male, rendici forti nella professione della fede, perché in parole e opere proclamiamo la verità e testimoniamo la beatitudine di coloro che a te si affidano”.

Gualberto Gismondi OFM