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Nella seconda metà dell'800, la piccola comunità di Bordighera viveva una stagione di straordinario sviluppo, ed il territorio abitato si espandeva verso la zona litoranea chiamata Borgo Marina. Il centro parrocchiale si allontanava sempre più e da solo non poteva più bastare alle esigenze spirituali dei suoi abitanti. La nostra parrocchia, con la sua chiesa, nasce da un sogno dell'allora parroco di Bordighera, il Venerabile Servo di Dio Padre Giacomo Viale OFM, che domandò alla Divina Provvidenza la Grazia di una nuova chiesa, capace di accogliere i fedeli di quella comunità in espansione.

Senza risorse, ma con una grande fede, Padre Giacomo coinvolgeva nel progetto l'illustrissimo architetto francese Charles Garnier.

Il 1° maggio 1882 il Cav. Francesco Moreno dona a Padre Giacomo il terreno per l'erigenda chiesa e la prima somma che diede inizio ai lavori. Il 14 gennaio 1883 il Vescovo di Ventimiglia, il Beato Tommaso Reggio, benediceva la posa della prima pietra. Il 14 febbraio 1886, Mons. Reggio consacrò il tempio, ancora incompleto, all'Immacolata Concezione.

Nel 1898 Charles Garnier disegnò il progetto per il campanile ma non sarebbe riuscito a vederlo eretto. Morì il 2 agosto di quell'anno; fu per merito della moglie Louise che venne edificato a proprie spese nel 1899 con il cuore doppiamente colmo di dolore anche per la scomparsa del figlio Christian, morto a 26 anni, appena un mese dopo il padre.

La chiesa fu affidata dal 1885 alla conduzione dei Frati Francescani Missionari di Terra Santa che la tennero fino al 22 luglio 1895, data in cui chiesa e annesso convento, furono ceduti ai Frati Minori della Provincia Ligure.

L'interno della chiesa è abbellito e vivificato dalla luce prorompente delle ampie vetrate policrome. Sei vetrate di scuola italiana abbelliscono le pareti della navata. Da sinistra a destra vediamo rappresentati i momenti salienti della vita di Gesù e Maria: l'Annunciazione, la Natività, Gesù con i bambini, la Crocifissione, la Resurrezione e l'Assunzione di Maria. Nell'apside si guardano con ammirazione cinque vetrate policrome di scuola francese rappresentanti da sinistra: il Miracolo delle rose avvenuto a Santa Elisabetta, San Francesco che sorregge il Laterano, la Vergine Immacolata, l'impressione delle stigmate a San Francesco, la presentazione di Gesù al tempio.

Tre vetrate a simboli e figure poste sulla facciata dell'edificio, sono oscurate dal mobile dell'organo fabbricato nel 1904 dalla ditta M. Mola di Torino. All'ingresso della chiesa due lapidi ricordano i benemeriti cooperatori ai lavori di costruzione: il costruttore Angelo Bulgheroni ed il benefattore Francesco Moreno.

Sulla parete di destra un quadro ad olio ritrae il fondatore della chiesa con queste semplici parole: "Venerabile servo di Dio Padre Giacomo Viale dei Minori. Parroco Abate di Bordighera, fondatore di questa chiesa di Terra Santa". Lnavata'opera eseguita nel 1936, a ricordo del 50° anniversario della dedicazione della chiesa, è del prof. A. Belletti.

Sulla parete di sinistra è situata una lapide a ricordo di Charles Garnier che della nostra chiesa ne fece una delle sue più belle creazioni d'architettura religiosa.

La chiesa dell'Immacolata Concezione, fu costruita con un impianto interno tradizionale a navata unica, terminante con un moderno presbiterio accogliente l'altare e l'abside poligonale.

In una foto storica appare con un interno assai spoglio di decorazioni murarie e soltanto addobbato con drappeggi e rivestimenti tessili.

Solo nei primissimi anni del '900, tutte le superfici murarie interne furono decorate con motivi di gusto eclettico, costituiti prevalentemente da disegni floreali e d'architettura celebrativa.

Della parte bassa si sono perse le tracce per fenomeni di umidità; si è provveduto, quindi, alla copertura a grandi riquadri con sfondati colorati terminati con uno zoccolo di travertino. Tale soluzione ricompone una base per il disegno antico e rende più omogenea la navata con la zona retrostante l'altare.

La soluzione illuminotecnica, costituita da lampadari a foggia di grandi turiboli, che riprendono i colori verdi e blu delle grandi vetrate, ricompongono una continuità di luce e d'atmosfera ecclesiale.