Chiesa Terrasanta |
ALCUNI CENNI STORICI :
La chiesa è separata dalla vita movimentata da un'elegante cancellata, che racchiude una piazzetta ciottolata.
Il 1° maggio 1882 il Cav. F. Moreno donò a Padre Giacomo Viale dei Frati Minori e Parroco di Bordighera, il terreno per l'erigenda chiesa a Borgo Marina. Mons. Tommaso Reggio, vescovo diocesano il 14 maggio 1883, benedisse la posa della prima pietra per l'inizio lavori, su disegni dell'architetto Charles Garnier.
Il 14 febbraio 1886, Mons. Reggio dedicò il tempio, ancora incompleto, all'Immacolata Concezione. Nel 1902 la costruzione della chiesa fu completata. I lavori di ristrutturazione, eseguiti dal 1963 al 1996, ci hanno consegnato la chiesa così come oggi possiamo ammirarla.
L'interno della chiesa è abbellito e vivificato dalla luce prorompente delle ampie vetrate policrome. Sei vetrate di scuola italiana abbelliscono le pareti della navata. Da sinistra a destra vediamo rappresentati i momenti salienti della vita di Gesù e Maria: l'Annunciazione, la Natività, Gesù con i bambini, la Crocifissione, la Resurrezione e l'Assunzione di Maria. Nell'abside si guardano con ammirazione cinque vetrate policrome di scuola francese rappresentanti da sinistra: il Miracolo delle rose avvenuto a Santa Elisabetta, San Francesco che sorregge il Laterano, La Vergine Immacolata, l'impressione delle stigmate a San Francesco, la Presentazione di Gesù al Tempio. Tre vetrate a simboli e figure poste sulla facciata dell'edificio, sono oscurate dal mobile dell'organo, fabbricato nel 1904 dalla ditta Mola di Torino. All'ingresso della chiesa due lapidi ricordano i benemeriti cooperatori ai lavori di costruzione: il costruttore Angelo Bulgheroni ed il benefattore Francesco Moreno.
Sulla parete di destra un quadro ad olio ritrae il fondatore della chiesa con queste semplici parole: "Venerabile servo di Dio Padre Giacomo Viale dei Minori. Parroco Abate di Bordighera, fondatore di questa chiesa di Terra Santa". L'opera eseguita nel 1936, a ricordo del cinquantesimo anniversario della dedicazione della chiesa, è del prof. A. Belletti.
Sulla parete di sinistra è situata una lapide a ricordo di Charles Garnier, l'architetto che pianificò i disegni della nostra chiesa, una delle sue più belle creazioni d’architettura religiosa.
Sulla lapide è scritto: "Charles Garnier. L'illustre architetto francese diede i piani di questa chiesa. Quando morì a 72 anni, da cristiano, a Parigi, il 3 agosto 1898, si terminava appena il portico, costruito 12 anni dopo l'inaugurazione. Suo figlio unico, Cristiano Garnier, geografo, laureato all'Istituto di Francia, morendo a Parigi, anch'egli cristianamente, a 20 anni, un mese dopo suo padre (il 4 settembre 1898), raccomandò a sua madre inconsolabile di ultimare a Bordighera l'opera paterna, facendo erigere a sue spese il campanile e l'altare, terminato nel 1900, sui disegni lasciati dal grande artista, ed eseguire le pitture, fatte nel 1902. Voi che entrate in questa chiesa per domandare a Dio il coraggio nelle vostre prove e la consolazione nel dolore, pregate per Carlo, Luisa e Cristiano Garnier”.
ULTIMA RISTRUTTURAZIONE NEL (1996-1998)
La chiesa dell'Immacolata Concezione, fu costruita con un impianto interno tradizionale, a navata unica, terminante con un modesto presbiterio accogliente l'altare e l'abside poligonale.
In una foto storica, appare con un interno assai spoglio di decorazioni murarie e soltanto addobbato con drappeggi e rivestimenti tessili.
Solo nei primissimi anni del’900, tutte le superfici murarie interne furono decorate con motivi di gusto eclettico, costituiti prevalentemente da disegni floreali e d’architettura celebrativa.
Della parte bassa si sono perse le tracce per fenomeni d’umidità; si è provveduto, quindi, alla copertura a grandi riquadri con sfondati colorati terminanti con uno zoccolo di travertino. Tale soluzione ricompone una base per il disegno antico e rende più omogenea la navata con la zona retrostante l'altare.
La soluzione illuminotecnica, costituita da lampadari a foggia di grandi turiboli che riprendono i colori verdi e blu delle grandi vetrate, ricompongono una continuità di luce e d'atmosfera ecclesiale.
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