• 06 Gen

Epifania del Signore6 gennaio 2021

Epifania del Signore:

I Magi videro il bambino, si prostrarono e lo adorarono  

 

La solennità dell’Epifania ricorda il mistero di Gesù Cristo, rivelato a tutte le genti del mondo. I Magi sono sapienti, persone sagge e di elevata cultura, esperti di scienze, astronomi. Conoscono bene le tradizioni profane e religiose proprie e dei popoli vicini. Le loro ricerche contribuirono a conoscere cosmo, pianeti, universo, astri e stelle. La loro voglia di conoscere e ricerca di pienezza, esprime l’attesa messianica universale, la più valida dimensione dell’esistenza umana.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Is 60, 1-6: “1Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.2Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. 3Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere.4Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. 5Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l'abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. 6Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore”.

 

 Ef 3, 2-3. 5-6: “ Fratelli, 2penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: 3per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. 5Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: 6che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo”.

 

Mt 2, 1-12: “1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: 2"Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo". 3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele". 7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: "Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". 9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese”. 

 

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo

 

La grandezza del Natale, che celebra la nascita del Signore, dal 25 dicembre, raggiunge l’apice nell’Epifania, che celebra il rivelarsi di Gesù Cristo a tutte le genti, popoli e nazioni. Le letture di questa solennità usano generi letterari differenti. 

La prima lettura, dal libro del profeta Isaia, è un inno di grande giubilo per la vocazione di Gerusalemme ad essere  simbolo vivo della presenza del Signore. La città è: rivestita di luce; polo di attrazione di persone di ogni parte del mondo; punto di convergenza di un fiume incessante di persone; continua processione di persone in ricerca. Seguono le promesse del Signore, che condurrà popoli e genti al suo monte santo e al suo tempio, casa di preghiera per tutti i popoli. Tutti vi saliranno a proclamare le sue glorie ed essere colmati di grazia e di gioia. 

La seconda lettura, dalla Lettera agli Efesini, presenta le stesse realtà e il loro contenuto come grande mistero del Signore. Tutti sono chiamati, per mezzo del Vangelo: a condividere la stessa eredità; a formare lo stesso corpo; a partecipare alla stessa promessa. Ciò avviene perché Dio rende tutti: fratelli in Cristo; eredi della sua stessa santità; chiamati alla benedizione e alla gloria

Questi aspetti appaiono con immediatezza nell’affermazione: “Siamo venuti dall’oriente per adorare il Re”. Questa dichiarazione è ricca di senso umano e divino. Conferma i Magi come persone sapienti e sagge, astronomi esperti, gente di scienza con elevata cultura. Conoscono le tradizioni culturali, civili e religiose dei loro popoli e di quelli vicini. Conoscono le profezie religiose del popolo di Dio, che era stato deportato e prigioniero per decenni nelle loro terre. Esprimono l’attesa messianica, divenuta dimensioneuniversale dell’esistenza umana. Come uomini di scienza, impararono dai pianeti, dagli astri e le stelle del cielo. Studiarono elementi culturali del loro paese e del loro tempo, cercando di chiarirne il senso religioso, i significati spirituali e i misteri. 

Li aiutò una riflessione, anche se incompleta, della Scrittura e delle profezie. Nell’Antico Testamento e nel Giudaismo la stella era simbolo o segno del Re Messianico. Vi erano poi le celebri profezie d’Isaia: “Su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (9, 1) e di Michea (5, 1) su Betlemme: “da te uscirà un capo”. Illuminati da tante luci raggiunsero l’oggetto delle loro ricerche: il Re dei Giudei. 

Gli si prostrarono adoranti, offrendo doni, pregevoli e spiritualmente preziosi: l’oro per il Rel’incenso per Diola mirra per il Salvatore e Redentore umiliato e sofferente. In loro, membri di un mondo pagano, rifulse una fede che li fece credenti. È la luce di Cristo, pienezza di vita, a illuminarli e liberarli dalle tenebre e ombre di morte e dal nulla (Gen 1,2)

Divenuti credenti ritornarono alle loro terre e alle precedenti occupazioni come portatori di gioia e testimoni di luce divina che illumina l’umanità. Sono esempio e modello per: sapienti, ricercatori, uomini di scienza e cultura di ogni tempo e luogo. Li portò a Cristo la luce della stella. 

Oggi spetta ai credenti essere luce del mondo. Chiediamo al Signore di portare tutti a lui, con la luce della nostra fede, il fulgore della preghiera e lo splendore delle buone opere.

 

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa 

 

La prima orazione chiede al Signore: “O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria”.

Offrendo il pane e il vino chiediamo: “Guarda, o Padre, i doni della tua Chiesa, che ti offre non oro, incenso e mirra, ma colui che in questi santi doni è significato, immolato e ricevuto: Gesù Cristo nostro Signore”. 
Infine, chiediamo al Signore: “La tua luce, o Dio, ci accompagni sempre e in ogni luogo, perché contempliamo con purezza di fede e gustiamo con fervente amore il mistero di cui ci hai fatto partecipi”.

Gualberto Gismondi OFM