• 02 Dic

I Domenica di Avvento Anno B29 Novembre 2020

1ª Domenica d’Avvento: 

Dico a voi tutti: vegliate!

In questa domenica comincia l’Avvento che celebra l’attesa e la preparazione alla venuta di Cristo in mezzo a noi. Ci ricorda che il Figlio di Dio ogni giorno nasce, ossia viene a noi, rendendo la nostra vita un’attesa gioiosa, attiva e impegnata.

Ascoltiamo la Parola di Dio

Is 63,16-17.19: 64, 2-7:

16 Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. 17Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. 2Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. 3Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. 4Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. 5Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. 6Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. 7Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani.

1Cor 1, 3-9: Fratelli, 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! 4Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, 5perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. 6La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente 7che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. 8Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. 9Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

Mc 13, 33-37: In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!".

Meditiamo con lo Spirito Santo

L’Avvento come attesa piena di speranza e operosa preparazione alla venuta di Cristo è bene indicato nella profezia della prima lettura.

Il capitolo 63 del libro d’Isaia ci ricorda la delusione e lo scoramento del popolo di Dio, dopo i lunghi anni di esilio. Tornato nella propria terra la trovò devastata. Gerusalemme era in uno stato miserevole, il tempio distrutto, i governanti incapaci, il popolo lacerato dalle divisioni. Non era questo ciò che avevano sognato nella dura prigionia. Lo Spirito Santo, perciò, mediante la parola, fa sorgere dai cuori feriti una preghiera piena di splendida consapevolezza. Il popolo riconosce i propri errori, le proprie infedeltà a Dio, le disobbedienze alla sua legge, l’allontanamento e l’abbandono di Dio sua unica salvezza. Riconosciuto ciò, ricorda che solo lui è sempre il Padre che: ci colma generosamente dei suoi doni; è sempre fedele alle sue promesse; guida i nostri passi verso la salvezza; ci dona sempre il suo aiuto.

Di qui la supplica accorata: ritorna ancora a guidare il tuo popolo, ripeti i prodigi di amore e di potenza del passato. L’invocazione che riassume tutto questo è “squarci i cieli e discenda”, che diverrà per molti secoli sempre più accorata. Per questo esprime il simbolo dell’avvento.

Deve diventare la preghiera abituale della nostra vita che è tutta un avvento o venuta del nostro Salvatore e Redentore.

La seconda lettura riprende questi precedenti, invoca ancora i doni di Dio che rende spirituali. I doni di Gesù, maestro di fede, sono la sua Parola, il suo insegnamento, il suo amore, il suo perdono e misericordia, il suo esempio di preghiera e di obbedienza continua alla volontà del Padre.

Il senso di questo Vangelo di Marco, è: vegliare, essere sempre attenti alle ispirazioni e alle novità che il Signore continuamente suggerisce e ispira. La nostra vita è una serie di divine ispirazioni per i compiti che dobbiamo realizzare, perché Dio raggiunga tutta l’umanità, e tutta l’umanità raggiunga Dio. In questo senso, la vita umana è un grande avvento gioioso e operoso.   

Riflessione:

Vegliamo veramente come ci chiede il Vangelo?

Qual è il compito specifico che il Signore ci ha affidato?

Impegniamo in esso tutti i doni che il Signore ci ha dato?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa

O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà che mai vien meno ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l’aiuto della tua grazia, perché attendiamo vigilanti con amore irreprensibile la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio”.

Gualberto Gismondi ofm