Creazione: inizio dell’alleanza sponsale fra Dio e l’umanità

Nel paragrafo precedente abbiamo considerato la rivelazione divina riguardante la verità fondamentale della persona umana, uomo e donna e della loro relazione. Il giudizio di Dio Creatore su essi è: “molto buono”.

La situazione, però, mutò drammaticamente col peccato. descritto nel capitolo 3 della Genesi, che deteriorò la relazione dei progenitori con Dio e fra loro. La Scrittura collega il deterioramento dei rapporti fra uomo e donna a quello dei rapporti fra l’uomo e Dio.

La conseguenza della disobbedienza al comandamento divino è emblematica. Si attua un’implicazione vicendevole fra il rifiuto verso Dio e il rifiuto di riconoscersi creature dinanzi al Creatore.

Di lì emerge la difficoltà di vivere correttamente sia la relazionale comunionale che la differenza tra i sessi. Differenza che è propria e specifica della natura relazionale, che caratterizza ogni essere umano e tutta l’umanità.

Da questa drammatica situazione ne deriva un’altra, ancora maggiore: diventa difficile manifestare il volto divino, attraverso l’un l’altro, fra i due che il Signore ha creato a sua immagine e somiglianza.

La Scrittura, infatti, rivela che Dio si manifesta al suo popolo nella relazione di alleanza, che è, esattamente, un’alleanza sponsale-coniugale. Riconciliando l’umanità col suo Creatore, Gesù ha fatto confluire nell’alleanza anche la propria relazione filiale con il Padre.

Per illustrare il mistero dell’Alleanza di Dio col suo popolo, i profeti ricorrono più volte all’immagine dell’alleanza sponsale e coniugale. Essa, però, esprime una relazione nella quale lo sposo, Dio, è sempre fedele, mentre la sposa, Israele, è frequentemente infedele.

Osea e Isaia, descrivono in termini drammatici le ripetute cadute nell’infedeltà, da parte di d’Israele, che mettono a dura prova l’Alleanza. La salvezza, perciò, è indicata come amore eternamente fedele di Dio, unito all’amore egualmente fedele del suo Servo Obbediente.

Queste immagini e termini esprimono un collegamento fra il maschile e il femminile e fra l’uomo e la donna, che potrà essere definitivamente chiarito, soltanto quando l’uomo Gesù Cristo si manifesterà nascendo dalla donna, sua Madre, la Beatissima Vergine Maria.

Già nell’Antico Testamento, però, il libro biblico “Cantico dei Cantici”, nelle sue pagine ispirate, univa il massimo dell’amore divino e dell’amore umano, maschile e femminile, per descrivere le relazioni che, nell’amore specificamente umano, fondano la coppia.Relazioni fra uomo e donna come relazioni fra Dio e l’umanità.

Nel mistero della salvezza, l’esperienza dell’alleanza umana fra uomo e donna è costantemente assunta, ripresa e superata nella realtà divina. L’Antico Testamento si esprime come se la Rivelazione, per farsi conoscere, dovesse passare veramente attraverso la relazione di alleanza, come realtà centrale della vita umana.

Il Nuovo Testamento, a sua volta, porta a pienezza la rivelazione dell’amore sponsale e nuziale di Dio, già iniziata nell’Antico Testamento.

Nella sua maschilità, l’Unigenito Figlio del Padre, Gesù, riassume l’annuncio profetico riguardante l’amore di Dio-Sposo e lo esplicita immolando e donando la sua vita sulla Croce, per puro amore al Padre, alla Chiesa sua sposa e all’umanità.

Gualberto Gismondi