Bibbia e corpo umano: corporeità, sponsalità, diversità, unione
Sempre in tema di distinzione, differenze e cooperazione fra uomo e donna, va sottolineato il fatto che la verità dell’umanità: uomo-donna creata a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1, 26), e quella della differenza dei sessi (Gen 1,27) sono state continuamente e unitamente proposte e spiegate sia dalle Chiese d’Oriente (S. Gregorio di Nissa) che da quelle d’Occidente (S. Ireneo, S. Agostino).
La distinzione, infatti, è il presupposto e la condizione della relazione che sta alla base della vita umana. Dio ha creato le persone umane per la relazione di comunione. Ogni essere umano, uomo e donna, quindi, è contrassegnato fin dalla sua nascita dalla differenza di sesso, che Dio chiama a vivere nella relazione di comunione, nel modo giusto, corretto e a lui appropriato.
La Bibbia considera sterili e apportatori di morte i rapporti sessuali indistinti o confusi. L’essere umano, infatti, trova la propria identità e realizza in sé l’immagine divina che Dio ha posto in lui, confrontandosi con l’altro, considerato congiuntamente, ossia insieme, come pari a lui e tuttavia anche differente.
Questa visione biblica risulta fondamentale anche nella nostra epoca attuale, nella quale le lobby d’interessi e di potere cercano d’imporre, con ogni mezzo, ideologie antropologiche infondate, con le quali pretendono di cancellare il fatto, dato e realtà della differenza dei sessi e confondere l’autentica relazione di comunione fra i sessi.
Tali ideologie, però, sono soltanto opinioni, meramente soggettive e, quel che è peggio, controfattuali ossia contraddette dai fatti. Esse raffigurano il rapporto fra uomo e donna esclusivamente in termini di lotta, competizione, concorrenza, e conquista del potere. Solo in questi modi, quasi sempre violenti e innaturali, pretenderebbero sanare le vigenti ingiustizie.
Di fronte a queste pretese ascientifiche e antiscientifiche, anti-filosofiche ed esclusivamente ideologiche, la Parola di Dio continua a indicare l’identità, vera, autentica e oggettiva di ogni uomo e donna. Essa mostra che l’essere umano, uomo e donna, non può stare l’uno senza l’altro, ma può vivere soltanto nel ciascuno attraverso l’altro.
Questi elementi, essenziali e decisivi per giudicare la sessualità umana, si manifestano con particolare evidenza anche nel carattere sponsale del corpo umano. Ogni corpo è segnato da una differenza che lo rende maschile o femminile e lo invita alla relazione di comunione, secondo le proprie modalità espressive che sono, insieme, fisiche, psicologiche e spirituali.
Esse vanno sempre tenute unite, poiché la dimensione corporea della sessualità si amplia verso la sua dimensione psicologico-affettiva e, infine, verso l’ulteriore dimensione teologico-teologale.
Questa triplice dimensione mostra l’esistenza della relazionale comunionale dell’umanità, presente in ogni uomo e in ogni donna, come l'espressione più concreta e visibile del grande mistero dell’immagine e somiglianza della coppia uomo-donna con Colui che è Dio-Vita-Verità-Amore.
Gualberto Gismondi