13. Quinta settimana di Pasqua

 

Dalla quinta Domenica di Pasqua la dinamica delle letture bibliche si sposta dalla celebrazione della Risurrezione del Signore alla preparazione del culmine del Tempo di Pasqua, ossia la venuta dello Spirito Santo a Pentecoste.Verso la Pentecoste

Il fatto che i vangeli di queste Domeniche siano tratti dai discorsi di Gesù al termine dell’Ultima Cena, mostra il loro profondo significato eucaristico. Le letture e le orazioni sono scelte per esporre il ruolo dello Spirito Santo nel cammino vivo della Chiesa. I paragrafi del Catechismo concernenti “lo Spirito e la Parola di Dio nel tempo delle promesse” si riferiscono alle letture della Veglia Pasquale, considerate in rapporto all’opera dello Spirito Santo. A loro volta, i paragrafi riguardanti lo Spirito Santo e la Chiesa nella liturgia, aiutano a illustrare e comprendere come lo Spirito Santo renda presente nella liturgia il mistero pasquale di Cristo.

La risurrezione di Cristo continua ad essere oggetto di fede come intervento trascendente di Dio nella creazione e nella storia.

Nella Risurrezione le tre Persone divine agiscono insieme e, al tempo stesso, manifestano la loro propria originalità. La Risurrezione, infatti, si è compiuta per la potenza del Padre che “ha risuscitato(At 2,24) Cristo, suo Figlio, introducendo in questo modo, in maniera perfetta, la sua umanità e il suo corpo, nella Trinità. Gesù, quindi, viene definitivamente “costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti(Rm 1,4).

San Paolo insiste sulla manifestazione della potenza di Dio, per opera dello Spirito Santo (Rm 6,4; 2Cor 13,4; Fil 3,10; Ef 1,19-22; Eb 7,16), che ha vivificato l'umanità morta di Gesù e l'ha chiamata allo stato glorioso del Signore. Il Figlio opera la propria risurrezione in virtù della sua potenza divina. Gesù annunzia che il Figlio dell'uomo dovrà molto soffrire, morire ed in seguito “risuscitare”, nel senso attivo della parola (Mc 8,31; 9,9.31; 10,34). Afferma, infatti, in modo esplicito: “Io offro la mia vita, per poi riprenderla… ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla(Gv 10,17-18). La risurrezione di Gesù è il compimento delle promesse espresse sia dell'Antico Testamento (Lc 24,26-27.44-48) che da Gesù stesso, nel corso della sua vita terrena (Mt 28,6; Mc 16,7; Lc 24,6-7).

Nel Simbolo niceno-costantinopolitano l'espressione “secondo le Scritture(1Cor 15,3-4) indica che la risurrezione di Cristo ha realizzato tutte queste predizioni. Gli Apostoli, quindi, possono affermare: “Noi vi annunziamo la Buona Novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù(At 13,32-33). Per sempre, quindi, la risurrezione di Gesù rimane la verità culminante della nostra fede, creduta e vissuta come realtà centrale fin dalla prima comunità cristiana. Come verità fondamentale è stata trasmessa dalla Tradizione, stabilita dai documenti del Nuovo Testamento e predicata, insieme con la croce, come parte essenziale del mistero pasquale: “Cristo è risuscitato dai morti. Con la sua morte ha vinto la morte, Ai morti ha dato la vita” [Liturgia bizantina, Tropario di Pasqua]. 

    

Domande per approfondire:

Come agiscono insieme le tre Persone divine nella Risurrezione di Cristo? 

Le tre Persone divine come manifestano la propria originalità nella Risurrezione? 

Quali predizioni si realizzano nella Risurrezione?

Gualberto Gismondi ofm